Il nostro debito pubblico elevato è più che mai sotto osservazione da parte degli investitori istituzionali nazionali ed internazionali.
Gli occhi degli operatori sono puntati sul giudizio di Moody’s sul debito pubblico italiano, previsto per il 16 maggio. Un calo di fiducia verso l’Italia potrebbe scatenare un uragano sui nostri titoli di Stato. L’importanza della decisione di Moody’s è legata alla possibilità che un giudizio negativo possa pesare sui nostri BTP. Moody’s, insieme a Standard & Poor e Fitch, è una delle tre maggiori agenzie di rating nel mondo. Standard & Poor ha ufficializzato il suo rating sul nostro debito il 21 aprile, mentre Fitch lo ha ufficializzato il 12 maggio. Entrambe hanno mantenuto la precedente valutazione.
Buone notizie per la nostra economia dalla UE
L’elevato debito pubblico italiano rappresenta un problema per il nostro Paese. La sua sostenibilità richiede una crescita economica elevata. Per fortuna, le previsioni dell’Unione Europea indicano che l’Italia avrà quest’anno la crescita più alta tra le maggiori economie della UE.
Secondo la Commissione Europea, il PIL italiano alla fine del 2023 potrebbe crescere dell’1,2% e il livello di disoccupazione potrebbe attestarsi al 7,8%. Inoltre, la Commissione Europea prevede che il deficit e il debito pubblico italiano diminuiranno quest’anno. Il rapporto deficit/PIL scenderà al 4,5% e il debito pubblico al 140,2%.
Per i nostri titoli di Stato potrebbero arrivare cattive notizie da Moody’s
Questi dati sono incoraggianti per gli investitori istituzionali che intendono acquistare i nostri titoli di Stato ed ovviamente anche per i nostri risparmiatori. Infatti, con l’inizio della riduzione del sostegno della Banca Centrale Europea, è fondamentale che il mercato continui a comprare il nostro debito pubblico. Lo spettro è che possa verificarsi quanto accaduto durante la crisi del 2012 e in parte tra maggio e giugno del 2018.
Un eventuale calo di fiducia sulla capacità di rimborso del debito italiano, potrebbe indurre gli investitori istituzionali a vendere i nostri titoli di Stato. Tale scenario non solo farebbe perdere valore ai nostri bond governativi, ma renderebbe anche più oneroso finanziarsi sul mercato per il Ministero dell’Economia. Ecco perché il giudizio di Moody’s, già in passato poco indulgente verso il nostro Paese, è cruciale.
La strategia del Governo
In questa ottica gioca un ruolo importante l’emissione del BTP Valore, rivolto al pubblico retail italiano. Il nuovo, ed innovativo Buono del Tesoro poliennale, andrà in sottoscrizione tra il 5 e il 9 giugno prossimi. Il Governo, con questo BTP e con i vari BTP Italia e Futura, attua una chiara strategia, nazionalizzare il più possibile il debito pubblico. L’obiettivo della emissione di questi BTP è spostare quote consistenti di debito pubblico dai portafogli degli investitori stranieri a quelli dei risparmiatori italiani.